La Polizia provinciale denuncia e sanziona due cacciatori in valle a Comacchio
Comacchio. Finale di stagione venatoria con denuncia per due cacciatori di Comacchio, per avere usato un richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico vietato dalla legge, il cui utilizzo, dunque, costituisce un reato.
I due non sapevano di essere ripresi con una potente telecamera da due agenti, perfettamente mimetizzati e nascostisi sopra un argine fra la vegetazione.
Dalle immagini riprese più volte, la pattuglia ha potuto osservare come uno dei due alzasse ripetutamente l’altoparlante per amplificare al massimo la possibilità di attirare germani sulla propria postazione di caccia, quasi completamente sommersa in mezzo alle valli lagunari.
Lo strumento ha riprodotto dapprima il canto dell’alzavola e del fischione e successivamente quello del germano reale a volume altissimo, in modo da attirare i volatili.
“Un sistema abusivo di caccia altresì odioso – precisa il comandante della Polizia provinciale Claudio Castagnoli – perché inganna la selvaggina rendendone più facile l’abbattimento”.
Gli uomini in divisa hanno ripreso più volte l’esercizio di caccia con un mezzo vietato, compreso il perdurante comportamento dei due seguaci di Diana all’interno di uno spazio contenuto senza indossare la mascherina, come è invece obbligatorio in tempi di covid.
Il risultato per i due cacciatori di Comacchio è stata una denuncia all’autorità giudiziaria, che comporta un’ammenda fino a 1500 euro, oltre alla sospensione per otto settimane nella prossima stagione venatoria di caccia in parco e una sanzione amministrativa di 400 euro per non aver indossato la mascherina.
“Ancora un ringraziamento ai miei uomini – continua Castagnoli – che con abnegazione e impegno, usando anche nuovi strumenti, contribuiscono alla tutela della legalità e del rispetto delle regole, dimostrando sempre una professionalità all’altezza della situazione”.
Da Estense.com