28/06/2022

Coati rosso – Topo muschiato

By Agriambiente - Ferrara

Entro il 31 agosto 2019 era obbligatorio denunciare da parte di privati il possesso di animali esotici inseriti nella lista ufficiale delle specie esotiche invasive di interesse Unionale di cui vige l’obbligo di denunciarne la detenzione.

In base al Reg. UE 1143/2014 – Reg. di esecuzione (UE) 2016/1141 – Reg. di esecuzione (UE) 2017/1263 (aggiornato al 26/04/2019) iniziamo a trattare gli animali inclusi, per renderli più facilmente identificabili.

Il Coati rosso

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Il nasua rosso o coati rosso o kuassi (Nasua nasua Linnaeus, 1766) è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei Procyonidae, diffuso nella regione neotropicale. Il coati rosso è così chiamato dal colore del suo mantello, bruno-rossastro, mentre il nome scientifico deriva dalla particolare conformazione del suo naso, che è lungo e flessibile, come una piccola proboscide. Lungo fino a 40-65 centimetri, presenta una corporatura snella; la coda, retta durante il movimento, può essere lunga anche 70 centimetri, quindi come il resto del corpo. Il suo mantello è folto e lungo, gli occhi sono piccoli, così come le orecchie, mentre gli arti sono brevi e muscolosi. È presente nell’Elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale dell’Unione Europea. Ha un movimento agile, inoltre è un buon nuotatore. Ha abitudini diurne, come le altre specie del genere Nasua, e passa la maggior parte del suo tempo a procurarsi del cibo: è sostanzialmente onnivoro, ma si nutre principalmente di frutti, larve, uova, piccoli mammiferi, rettili, ragni e scorpioni.

Il topo muschiato

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Il topo muschiato (Ondatra zibethicus Linnaeus, 1766) è un roditore della famiglia dei Cricetidi, unica specie del genere Ondatra. Roditore di grandi dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 240 e 400 mm, la lunghezza della coda tra 190 e 280 mm, la lunghezza del piede tra 65 e 80 mm, la lunghezza delle orecchie tra 21 e 27 mm e un peso fino a 2,4 kg. Le parti dorsali variano dal rossastro brillante attraverso varie tinte di marrone fino al nerastro, i fianchi variano dal rossastro brillante al marrone scuro, mentre le parti ventrali variano dal biancastro al marrone chiaro con dei riflessi più o meno intensi di rossiccio, bruno-rossastro e brunastro. Le zampe variano dal grigio rosato al marrone scuro. Le zampe anteriori sono piccole, i piedi sono relativamente grandi, parzialmente palmati e muniti di frange di setole lungo i bordi. Le caviglie sono in grado di fare movimenti laterali notevoli. La coda è lunga circa quanto la testa ed il corpo, è compressa lateralmente e cosparsa di pochi peli, eccetto una frangia di peli nella parte inferiore. È una specie acquatica e principalmente notturna, sebbene sia frequentemente osservata anche di giorno. L’attività scavatrice può causare danni estesi lungo i corsi dei fiumi e nelle zone agricole e programmi di controllo ed eradicazione di questi animali sono spesso avviati dalle autorità, compreso l’utilizzo di trappole, di gas, veleni, caccia e manipolazione dei livelli dell’acqua. Si nutre principalmente di parti vegetali. Mangia la vegetazione acquatica che cresce nelle vicinanze dei rifugi, di conseguenza gli ambienti variano in funzione della disponibilità delle specie vegetali.

Fonte: Wikipedia

In fine ricordiamo che la denuncia di possesso è obbligatoria ai sensi del decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 230, che adegua la normativa nazionale al regolamento (UE) n. 1143/2014 sulle specie esotiche invasive; queste, infatti, con l’entrata in vigore del decreto, non possono essere detenute, allevate, commercializzate, cedute, scambiate, o poste in condizione di riprodursi e nemmeno rilasciate in ambiente. I possessori di animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive, non utilizzati a scopo commerciale, possono continuare a custodirli fino a fine vita a condizione di denunciarne il possesso al Ministero dell’Ambiente entro i termini stabiliti dal decreto e di adottare opportune misure per impedire la fuga degli animali e per impedirne la riproduzione. Per la denuncia basta compilare, con l’eventuale aiuto del proprio veterinario, il modulo (937.13 KB) e inviarlo al Ministero dell’Ambiente. L’attestazione dell’invio, tramite PEC, fax o raccomandata, autorizza automaticamente il proprietario a continuare a detenere il proprio animale da compagnia. La ricevuta della PEC, fax o raccomandata attesta l’avvenuta denuncia.

Da: Regione Emilia Romagna