Hera: a Buonacompra un nuovo depuratore per il Centese
Buonacompra. È entrato in servizio nei giorni scorsi il nuovo depuratore a servizio di alcuni dei centri abitati della parte nord del territorio del Comune di Cento.
Grazie ad un investimento di circa 1 milione di euro, a Buonacompra è infatti stato realizzato l’impianto per il trattamento delle acque reflue che già oggi serve la frazione omonima e Alberone e che – non appena saranno completate le opere di collettamento – riceverà anche gli scarichi fognari da Pilastrello.
Emilia-Romagna, una regione a zero procedure d’infrazione
Il trattamento delle acque reflue è regolato a livello europeo da una Direttiva specifica (la 91/271/Ce), tuttavia in Italia alcune aree, soprattutto nel Mezzogiorno, manifestano ritardi nell’adeguamento a questa e alla normativa nazionale (il D.lgs. 152/2006), che prevede sistemi di reti fognarie e trattamento per gli agglomerati con più di 2.000 abitanti.
Di conseguenza, la media nazionale di acque reflue non depurate è circa del 10% e quasi in ogni regione della penisola ci sono situazioni di non conformità, a causa delle quali il Paese è attualmente sotto quattro procedure d’infrazione europea.
Non però l’Emilia-Romagna dove, anche grazie all’impegno del Gruppo Hera, non si sono mai verificate situazioni tali da far scattare una di queste procedure: nel territorio servito dalla Multiutility, infatti, il 98% degli agglomerati urbani con più di 2.000 abitanti è già allacciato a servizi depurativi.
Non solo: anche la maggior parte dei centri più piccoli – con numero di abitanti compreso tra 200 e 2.000 – è già servita e il piano di investimenti di Hera prevede di arrivare a completare l’allacciamento di questa classe di agglomerati urbani entro il 2024.
La messa in esercizio del depuratore di Buonacompra si inserisce in questo quadro progettuale, teso a dotare di sistemi di trattamento depurativo ogni singolo abitato, anche i più piccoli, della provincia di Ferrara.
Più sostenibilità per il servizio idrico integrato
La finalità ultima è contribuire a rendere sempre più leggera l’impronta ecologica sull’ambiente, in questo caso sul ciclo idrico, oltre che ottemperare ad un obbligo normativo.
La frazione di Buonacompra, ad esempio, fino a prima dell’attivazione del depuratore era dotato di un sistema fognario che scaricava i reflui dell’abitato nel condotto Bastardo, e da lì nel Condotto Generale.
Grazie all’entrata in esercizio dell’impianto, invece, ora nell’ambiente viene riversata acqua depurata, e dunque di migliore qualità, che attraverso il Condotto Generale alimenterà il Canale di Cento, per una migliore sostenibilità del servizio idrico e, in generale, delle attività antropiche della zona.
“Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per questo importante risultato, a partire dal Gruppo Hera che ha deciso di investire in maniera strategica su questo territorio, in chiave di sostenibilità nella gestione delle acque e dei consumi, nonché nel rispetto delle esigenze della popolazione che abita vicino all’impianto – ha dichiarato il sindaco Accorsi, accompagnato dall’assessore ai Lavori Pubblici Rossano Bozzoli e l’assessore alle Politiche Ambientali Vito Salatiello. Come sindaco di una città con numerose e importanti frazioni, sono lieto quando grandi multiutility come Hera decidono di portare sul territorio investimenti come questo, con un significativo impatto sulla qualità della vita delle cittadine e dei cittadini.”
“Grazie alla proficua collaborazione con il Comune di Cento è stato possibile progettare e realizzare un impianto che risponda perfettamente alle esigenze del territorio – ha dichiarato Susanna Zucchelli, direttrice Acqua del Gruppo Hera. Questo depuratore, infatti, non solo svolge perfettamente il suo compito, trattando i reflui di tutte le comunità ad esso collegate ma – grazie alle sue caratteristiche progettuali e alla sua posizione – lo fa con un ridottissimo impatto ambientale sulla popolazione, sia sul piano del rumore che dei possibili odori sgradevoli. Inoltre, la posizione intermedia tra Buonacompra e Alberone e la presenza di canalizzazioni preesistenti ha consentito di contenere la lunghezza di nuove condotte e ridurrà i consumi elettrici – e dunque le emissioni inquinanti – richiesti per il pompaggio ed il sollevamento delle acque”.
Da: Estense.com